Come la scatola nera è utile in caso di furto

Grazie alla tecnologia satellitare GPS, la scatola nera permette di localizzare un'auto rubata, facilitando il lavoro di recupero da parte delle Forze dell'Ordine.

Svegliarsi la mattina e scoprire che la propria auto è scomparsa è l’incubo di tutti gli automobilisti. Un brutto sogno che, purtroppo, si trasforma troppo spesso in una triste realtà: quella dei furti d'auto sembra essere quindi una tendenza che non conosce flessione.

Secondo i dati della Polizia Stradale i furti d’auto ogni anno sono oltre 80.000. Un numero considerevole che fa ben capire come mai non sempre le Forze dell'Ordine riescano a ritrovare una vettura rubata e l'auto (o moto, scooter, furgone) sparisca senza lasciare traccia. Laddove gli agenti delle Forze dell'Ordine sono impotenti - o quasi - è la tecnologia ad essere una valida alleata dei proprietari d'auto che subiscono il furto della loro vettura.

Localizzare l'automobile grazie alla scatola nera

Oltre a localizzare una vettura scomparsa, la scatola nera dell'auto può essere utile in molti altri modi. Per esempio, grazie ai dati raccolti coi sensori in essa contenuti, la scatola nera può comportarsi quasi come un assistente virtuale in grado di restituire al conducente una valutazione in tempo reale del proprio stile di guida, aiutandolo a correggere quelle abitudini acquisite o innate che lo rendono imprudente o pericoloso per sé e per gli altri. Non solo, la scatola nera può essere impostata in modo da inviare al conducente dell'auto notifiche e avvisi quando si trova in prossimità di zone a traffico limitato o a specifiche aree virtuali da lui impostate.

Inoltre, i dati raccolti dalla scatola nera possono essere utilizzati come prove durante un procedimento civile, per ricostruire la dinamica di un incidente stradale e determinare le responsabilità degli automobilisti coinvolti, tutelando così chi sceglie di installarla. Infine, grazie alla scatola nera possono essere erogati servizi di assistenza o generati report degli itinerari percorsi con l'automobile, presentando le velocità massime e medie toccate, il tipo di strada percorso, gli orari e i tempi di percorrenza.

Come funziona la scatola nera dell'auto

La scatola nera dell’auto funziona applicando alla mobilità la logica dei big data tipica della cultura digitale.

Non è altro che un dispositivo digitale dotato di tecnologia GPS che viene collegato all'auto attraverso un cablaggio in grado di alimentarlo. I sensori contenuti nella scatola nera generano pacchetti di informazioni che vengono raccolti dal dispositivo e da esso inviati, tramite un modulo di trasmissione dati, a un centro di elaborazione che li analizza e li elabora per offrire tutti i servizi elencati nel paragrafo precedente.

A chi può essere utile la scatola nera dell'auto

La scatola nera può essere utile a tutti gli automobilisti. Tuttavia, essa risulta particolarmente utile per:
 
frecciaNeopatentati: gli automobilisti principianti possono utilizzare la scatola nera dell'auto per monitorare la propria condotta al volante e migliorare il proprio stile guida;
frecciaResponsabili di flotte aziendali: i responsabili di flotte aziendali possono usare la scatola nera dell'auto per monitorare i propri dipendenti alla guida e verificare che rispettino le norme di sicurezza stradale;
frecciaSocietà di noleggio: i responsabili di queste aziende possono utilizzare la scatola nera dell'auto per monitorare il modo in cui i propri veicoli vengono guidati e verificare che siano utilizzati in modo corretto e sicuro;
frecciaGuidatori professionisti: tassisti, agenti di commercio, corrieri e in generale, tutti i guidatori che utilizzano l'auto per lavoro possono sfruttare la scatola nera e i dati da essa raccolti per tutelarsi in caso di incidenti stradali.