Progetto sicuri: si può migliorare la sicurezza alla guida?
Il progetto Sicuri è uno studio che ha impegnato due giovani ricercatori dell’Università di Padova e il team di Generali jeniot per circa un anno.
I ricercatori sono stati coordinati da un team multidisciplinare e pronto a considerare gli aspetti tecnologici ed umani della sfida: sono stati coinvolti il dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale e di Psicologia Generale dell'Università di Padova. Generali jeniot ha messo a disposizione l’esperienza nel campo del tracciamento satellitare e della sicurezza stradale. L’obiettivo della sperimentazione è stato quello di testare l’interazione umana con il sistema di feedback installato sull’autovettura. Nell’ottica di migliorare il livello di servizio offerto al cliente, Generali jeniot ha messo alla prova il sistema di Live Coaching, in grado di fornire un riscontro istantaneo sullo stile di guida grazie ai dati rilevati dal dispositivo satellitare. Oggi il Live Coaching è disponibile nei prodotti Live, Top e in caso di comportamenti rischiosi alla guida, quali frenate brusche o accelerazioni repentine, avvisa il guidatore tramite un segnale luminoso di colore viola.
Qual è il migliore sistema per avvisare il guidatore in caso di comportamenti poco sicuri?
La questione non è banale. Molte sono le variabili in gioco: gli aspetti tecnologici, le abitudini e i comportamenti che si mescolano e interagiscono in un sistema complesso che deve essere analizzato con un solido approccio scientifico. Abbiamo quindi pensato a dei segnali che il dispositivo possa mandare al conducente. Questi devono essere immediatamente comprensibili senza disturbare la guida.
I segnali che abbiamo utilizzato sono stati di quattro tipi:
uditivo positivo: un suono piacevole in caso di comportamento corretto;
uditivo negativo: un suono spiacevole in caso di manovra brusca;
visivo positivo: un’illuminazione bianca in caso di comportamento corretto;
visivo negativo: un’illuminazione viola in caso di manovra brusca.
Dal risultato dell’analisi, il tipo di feedback più efficace è stato quello visivo negativo, perché disturba meno chi è alla guida e ha il vantaggio di rimanere maggiormente impresso nella memoria.
Generali jeniot come calcola la pericolosità di un guidatore?
Generali jeniot calcola lo stile di guida dei propri clienti sulla base del numero di eventi critici, cioè momenti in cui il conducente può essere coinvolto con alta probabilità in un incidente. Un evento critico si verifica ad esempio quando il guidatore effettua brusche frenate o variazioni improvvise di traiettoria superando i valori impostati come soglie di sicurezza. In termini tecnici questi eventi critici sono noti come eventi ad elevata forza di gravità (Elevated Gravitational-Force Events, EGFE).L’università di Padova ha quindi adottato lo stesso approccio durante la sperimentazione, analizzando gli incidenti stradali. Ha individuato nel particolare tre filoni principali:
la tecnologia: la situazione attuale rispetto sia ai sistemi di supporto alla guida (ADAS) sia alla comunicazione tra veicolo e veicolo e tra veicolo e segnali stradali;
la capacità di guida: come testare le capacità di chi è alla guida;
l'apprendimento: come allenare la sicurezza alla guida.
Come abbiamo sviluppato il progetto?
L’Università di Padova ha selezionato 78 soggetti (40 maschi e 38 femmine): ognuno è stato sottoposto a 3 prove al simulatore, per un totale di 120 ore di simulazione di guida.
Nello specifico la prima e la terza prova sono effettuate senza feedback: la prima per misurare il livello di pericolosità innato nel guidatore, la seconda per misurare l’efficacia del feedback e la terza per capire quanto la lezione imparata rimane nella memoria del conducente. Per questo motivo i test in laboratorio sono stati impostati utilizzando un sistema integrato di simulazione di guida costituito da due simulatori.
Laboratorio Università di Padova - simulatore di guida
Il simulatore consente infatti di osservare i comportamenti messi in atto dai conducenti in situazioni critiche che sono legati con elevata probabilità a un incidente in totale sicurezza. Il vantaggio di aver condotto la sperimentazione con questi simulatori, è quello di avere il pieno controllo delle prove. Infatti si può ripetere la stessa prova, ad esempio un sorpasso in condizioni di scarsa visibilità, un’immissione in rotatoria con soggetti diversi (genere, età, esperienza di guida) o per lo stesso soggetto in condizioni differenti (mattino, pomeriggio o sera, con o senza determinati sistemi di supporto alla guida, etc.).
Visuale immersiva del simulatore di guida dell'Università di Padova
Qualcuno potrebbe obiettare che questi test manchino di realismo, ma sono state sviluppate metodologie di validazione che, se applicate adeguatamente, consentono, pur nei limiti della realtà simulata, di ottenere risultati generalizzabili ai contesti di guida reali. Da questi studi è emerso che l’esposizione a una situazione pericolosa, seppure simulata, è un fattore importante per migliorare la capacità dei guidatori di “anticipare” i rischi, mettendo in atto comportamenti utili per ridurre la probabilità che si crei una situazione di pericolo che diventa un danno in un ambiente reale come la strada.
Cosa abbiamo imparato?
I guidatori mostrano un miglioramento nelle modalità di guida con una conseguente riduzione del rischio di fare un incidente;
Il miglioramento rimane nel tempo;
Continueremo a consigliare ai nostri clienti i prodotti che includono la tecnologia live coaching per viaggiare sereni e in tutta sicurezza.