Che tipo di carburante conviene nel 2023?
Quando arriva il momento di acquistare un’auto ognuno di noi è costretto a valutare moltissime variabili, sempre di più però il tema energetico legato al costo del carburante, è diventato un fattore decisivo per la scelta della propria vettura.
Il carburante è un fattore chiave nella scelta di un’automobile che implica, peraltro, altri temi sia sul fronte del risparmio sia su quello etico. Esistono, infatti, degli argomenti “stabili” che influenzano la scelta, come l’impatto ambientale, il budget e la capienza dell’auto in base alle proprie esigenze familiari. Ci sono poi degli argomenti variabili, come il costo del carburante che, come abbiamo potuto constatare recentemente, è fortemente influenzato da eventi globali, spesso imprevedibili.
Tuttavia, alcuni dati ci possono aiutare a vagliare le diverse tipologie di auto in commercio sulla base di un complessivo bilancio di convenienza tra rifornimento, prezzo e usabilità.
Dopo una crescita esponenziale di vetture diesel all’inizio degli anni 2000, l’era del gasolio sembra quasi giunta al termine, almeno per quanto riguarda i paesi europei. Le autovetture diesel, infatti, si scontrano sempre più con le restrizioni ZTL e con importanti temi etici, dato l’impatto altamente inquinante di questi motori. In generale, il diesel è un tipo di carburante adatto alla lunga percorrenza che si rivela conveniente e affidabile per chi ha una routine fatta di spostamenti significativi e meno per chi la usa nei centri urbani, dove il motore subisce uno stress notevole. Nel 2022, a differenza degli anni precedenti, il costo di diesel e benzina, ha subito un’inversione di tendenza: oggi infatti il gasolio costa più della benzina.
Benzina: una scelta semplice
Le auto a benzina consumano più di quelle rifornite a diesel, infatti sono più indicate per gli spostamenti brevi e, in generale, per chi durante l’anno rimane sotto la soglia dei 15.000 km. Inoltre, sono affidabili e in generale prevedono una manutenzione più economica.
Carburante GPL e metano: uno scenario complesso
Se ci avessero chiesto questa cosa un paio di anni fa probabilmente la fotografia delle autovetture a GPL e metano sarebbe stata diversa da quella di oggi. In generale, le auto a GPL e metano sono indicate per le lunghe percorrenze infatti si tratta di un motore che garantisce un risparmio oggettivo. Oggi, complice la preponderanza delle ibride elettriche e l’instabilità dell’approvvigionamento di gas, le auto a GPL e metano in commercio sono sempre meno e quasi sempre piccole compatte da città. Inoltre, la capillarità dei distributori non è garantita in modo omogeneo sul territorio italiano. Al momento, sembra che anche in questo caso il futuro non sia entusiasmante per gli aspiranti automobilisti a gas e metano.
Ibrida: una scelta per tre
Si definisce un’auto ibrida una vettura che combina due diversi tipi di alimentazione del motore. Tuttavia, il contributo che ciascun “carburante” offre alla vettura cambia da tipologia a tipologia, vediamo insieme:
Mild hybrid: si tratta di motori a benzina con un piccolo supporto elettrico a bassa tensione. Come per il motore a benzina integrale sono automobili più indicate per chilometraggi medio-brevi. Sono molti però i vantaggi offerti dall’omologazione ibrida, per esempio la garanzia di accesso alle zone a traffico limitato.
Full hybrid: qui esiste un impatto più significativo della componente elettrica che prevede un pacco batterie di capacità tale da permettere alcuni km di autonomia completamente in modalità a zero emissioni. Tuttavia, i vantaggi si vedono maggiormente sulle strade urbane e meno su quelle a lunga percorrenza (dove l’auto tende a comportarsi come un benzina normale). I consumi nelle tratte urbane e sulle strade extraurbane sono notevolmente ridotti, così come sono evidenti i vantaggi nelle ZTL.
Plug-in hybrid: a differenza delle categorie precedenti, quest’auto necessita di essere collegata a una presa di alimentazione per essere ricaricata). Il pacco batterie è di solito più capiente e permette di fare un maggiore numero di km in modalità Full Electric. Anche in questo caso si tratta di auto indicate per la mobilità urbana e decisamente meno convenienti sulle autostrade dove, non solo il sistema è meno efficiente, ma aumenta anche l’impatto di un’automobile decisamente più pesante a causa della presenza delle batterie. Data la maggiore complessità tecnologica il costo d’acquisto è maggiore rispetto alle precedenti tipologie.
La Full Electric: una scelta di campo
Le auto completamente elettriche sono sempre più numerose nonostante le infrastrutture italiane non sembrino ancora pronte per poter ospitare questa tecnologia. Chi sceglie una mobilità completamente elettrica deve spesso cambiare le proprie abitudini, dotarsi di una presa domestica (molto difficile affidarsi unicamente a quelle pubbliche) e possedere una seconda auto per i lunghi viaggi, considerando che i tempi di ricarica e le incertezze sulla possibilità di trovare un alimentatore, fanno decisamente la differenza. A oggi, a fronte di una grande spesa di acquisto, segue un significativo risparmio in termini energetici. In ogni caso, non possiamo non considerare che i recenti avvenimenti internazionali abbiano reso questa tecnologia meno vantaggiosa che in passato.