Aria di casa? Occhio all’anidride carbonica

Tutti gli ecosistemi terrestri sono caratterizzati da un sostanziale equilibrio. L’atmosfera in particolare è caratterizzata dalla presenza di molti gas che compensano reciprocamente i propri effetti ottenendo le condizioni adeguate al benessere di chi vive in un determinato ambiente.

Tuttavia i gas presenti nell’aria devono convivere in modo adeguato, infatti, quando capita che uno di questi prenda il sopravvento sugli altri, ecco che la situazione inizia a cambiare, con conseguenze molto pericolose. 

Tra i gas naturalmente presenti nell’atmosfera (e non solo! Anche in tutto il sistema solare) c’è anche l’anidride carbonica, nota anche con la sua formula chimica CO2. Si tratta di un prodotto di “scarto” di molti processi chimici che coinvolgono l’ossigeno, in particolare delle combustioni ma anche del respiro e della fotosintesi delle piante. 

L’anidride carbonica è un potentissimo fattore di riscaldamento dell’atmosfera e la sua presenza è necessaria perché non risulti troppo fredda e inospitale per la vita. Tuttavia, il suo costante aumento dalla rivoluzione industriale a oggi ha turbato profondamente l’equilibrio dell’atmosfera portandola a riscaldarsi in modo pericoloso per la vita.  

Non solo un problema globale ma domestico

L’anidride carbonica non è solo un problema climatico globale ma anche una questione quotidiana. La presenza di alte concentrazioni di CO2 negli ambienti chiusi è un importante fattore di rischio per la salute. L’accumulo di anidride carbonica in casa può risultare tossico per familiari e animali e, come tutti i pericoli legati alla salubrità dell’aria, spesso è davvero difficile da tenere sotto controllo. 

Per avere una qualità dell’aria davvero buona è importante non superare il limite di 1000 ppm (parti per milione) di CO2. Per rimanere entro questa soglia di accettabile benessere dell’aria è necessario tenere gli ambienti ben areati. Un modo semplice per ottenere questo risultato è quello di ricordarsi di aprire le finestre spesso e per brevi periodi di tempo. 

Questo vale ancora di più oggi che lo smart-working sta diventando sempre più un’abitudine che ci tiene a casa a lungo, spesso ignari della qualità dell’aria che respiriamo. Esiste infatti la falsa credenza, specie per chi vive in grandi città, che l’aria all’interno delle mura domestiche sia migliore di quella interna e che quindi tenere chiuse le finestre sia una buona idea. Ma è esattamente il contrario! 

È altrettanto vero che gli edifici moderni sono progettati e costruiti per essere perfettamente isolati in modo da evitare dispersioni di calore in estate ed eccessivi aumenti delle temperature in inverno e quindi dotati di sistemi di ventilazione che non permettono di accumulare anidride carbonica.

L’anidride carbonica è tossica?

L’anidride carbonica è un gas normalmente presente nell’atmosfera in concentrazioni limitate. È incolore e inodore e, generalmente, non causa problemi all’uomo.
Negli ambienti chiusi, però, la CO2 può accumularsi e concentrarsi nell’aria in quantità tali da causare problemi. L’anidride carbonica è tossica, dunque se supera certe soglie, ma quali?

Qui di seguito riportiamo alcuni valori che possono dare un’idea degli “effetti collaterali” di un eccessivo accumulo: 

Valore misurato Conseguenze
 < 500 ppm Livello buono
 500 - 750 ppm Livello discreto
 750 - 1000 ppm Percezione di aria chiusa
 1000 - 2500 ppm Sonnolenza
 2500 - 5000 ppm Nausea e mal di testa
 > 5000 ppm Esposizione limitata nel tempo

 

Se si accumula anidride carbonica in un ambiente chiuso con una concentrazione del 2,5% si possono avere conseguenze anche serie, ma basta uno 0,8% per accusare malessere, stanchezza e calo di concentrazione.

Perché decidere di installare un rilevatore di anidride carbonica?

Se l’anidride carbonica è tossica quando accumulata in spazi chiusi, bisogna capire come agire. Per evitare che la CO2 diventi un problema nelle nostre case o che, quantomeno, ce ne possiamo accorgere in tempo per procedere all’areazione dei locali, l’ideale è installare un rilevatore di anidride carbonica.

Proprio per questo può venirci in aiuto AirSafe, il dispositivo di Generali jeniot, il sensore qualità dell'aria che si posiziona in qualsiasi stanza della tua casa o del tuo ufficio ed è in grado di rilevare la presenza di gas tossici, tra cui anche l’anidride carbonica in alte concentrazioni. AirSafe è stato creato in collaborazione con Nuvap, una vera autorità in fatto di salubrità dell’aria, per offrire una valutazione continua degli ambienti chiusi che permetta di agire in caso di potenziali minacce per la salute.

AirSafe funziona da rilevatore per l’anidride carbonica ma anche di molti altri gas presenti nel nostro ambiente domestico o nei nostri uffici. Ma come è fatto e come funziona AirSafe? Per scoprire tutti i suoi super poteri di basta cliccare qui