Crash test auto, cos’è e perché è importante

Quando si parla di crash test ci si immagina immediatamente curiosi manichini lanciati a folle velocità contro un muro per testare la resistenza delle auto

Quando si parla di crash test ci si immagina immediatamente curiosi manichini lanciati a folle velocità contro un muro per testare la resistenza delle auto e dei loro dispositivi di sicurezza. In realtà, in questo articolo scoprirai che non esiste una sola tipologia di crash test. 

Nello specifico analizzeremo:
frecciaChe cos’è un crash test?
frecciaDifferenza tra crash test assicurativi e crash test distruttivi

Che cos’è un crash test?

Convenzionalmente, quando si parla di crash test ci si riferisce alle cosiddette prove di impatto. Si tratta di simulazioni di scontro dei veicoli con barriere statiche o mobili per valutare la sicurezza sia del mezzo nel suo insieme sia delle sue parti. Tuttavia, la tecnologia ha esteso questa definizione, includendo anche altri tipi di test di sicurezza legati ai veicoli. A seconda del tipo di dato che si vuole analizzare e di cui si ha bisogno, oggi si distinguono due tipologie di crash test. Infatti, una casa produttrice ha l’esigenza di testare le proprie auto e la loro sicurezza, procedendo con quello che viene chiamato crash test distruttivo, mentre una compagnia assicurativa ha necessità di simulare, per esempio, un sinistro per analizzare i dettagli che non siano legati alle proprietà intrinseche del veicolo in sé; il cosiddetto crash test assicurativo.

Differenza tra crash test distruttivi e crash test assicurativi 

I crash test distruttivi sono pensati per valutare il livello di sicurezza complessivo di un veicolo e delle sue componenti, come ad esempio cinture di sicurezza, poggiatesta, sistemi di ritenuta per bambini, airbag e cellula di sicurezza dell’abitacolo. Sono detti distruttivi perché, appunto, prevedono una simulazione reale di impatto che sacrifichi un campione del veicolo. 
Lo scopo consiste nel capire quale livello di sicurezza può garantire un’auto ai suoi occupanti e ai pedoni testando la resistenza del veicolo a un impatto di 67 km/h. A livello internazionale esistono enti privati che svolgono questo tipo di valutazioni, mentre in Europa è l’EuroNCAP (European New Car Assessment Programme) a testare la sicurezza dei veicoli, rilasciando un giudizio espresso in stelle, da una a cinque, a seconda del risultato.

I crash test assicurativi, invece, sono quelli che, per esempio, Generali jeniot realizza nel suo Centro di Innovazione e Sperimentazione a Pero, in provincia di Milano.
In questo caso viene effettuato un crash test frontale alla velocità di 15km/h, secondo uno standard a livello globale dei centri ricerca, al fine di valutare la danneggiabilità dei veicoli dopo un urto a velocità moderata ed i relativi costi di ripristino.
Per quanto riguarda inoltre le prove volte a testare l’affidabilità delle scatole nere, i test verificano la capacità di registrare accelerazioni e decelerazioni e l’accuratezza dei dati. Per raccogliere più informazioni possibili, jeniot esegue varie tipologie di prove, con velocità di impatto compresa tra 5 e 18 km/h e varie configurazioni (urti frontali, posteriori, laterali, angolati).

Le simulazioni vengono effettuate, nella maggior parte dei casi, con il robot JADA (Jeniot Accelerometer Based Devices Assessor) creato in collaborazione con Omron, grazie al quale è possibile effettuare più test, con la stessa finalità, con risparmio di energia, di tempo e di pezzi auto, e che garantisce massima affidabilità. Rispetto, infatti, alla rampa, il robot permette di effettuare, con una sola simulazione, una raccolta di dati migliore in termini di quantità che normalmente verrebbe registrata con più test differenti.

Nonostante la tecnologia consenta di effettuare simulazioni preliminari e di abbattere i costi, i test con veicoli reali sulla rampa sono ancora fondamentali in tre casi:

uno auto nativamente connesse, quando Il veicolo contiene già all’interno il dispositivo fornito dalla fabbrica e, quindi, non può essere estratto per essere testato con il robot JADA

due necessità di valutazione del danneggiamento e del costo di recupero del veicolo, quando va verificato l’urto in specifiche condizioni per capire quali parti del veicolo si danneggiano maggiormente e quanto costa ripristinarle. Queste prove risultano fondamentali perché permettono ai periti di poter avere maggiore consapevolezza sui danni auto in caso di sinistro, valutando al meglio alcune situazioni delicate come per esempio quelle che includono l’uso di fari allo Xeno e i radar dei sistemi ADAS. 

 test comparativi, che fatti con meno frequenza durante l'anno rispetto agli altri tipi di test, e che prevedono l’utilizzo di dispositivi satellitari di diversi provider posizionati in auto. JADA, infatti, supporta 1 o 2 scatole nere al massimo per ogni test.

Negli scorsi anni, grazie ai crash test in rampa, è stato possibile condurre uno studio sul colpo di frusta, uno dei casi più frequenti e più difficili da accertare dal punto di vista medico. Nel centro di Pero sono stati effettuati diversi test che hanno permesso di correlare la dinamica d’impatto con il rischio di lesione da colpo di frusta. 

Un traguardo importante, se si pensa al fatto che è uno di quei casi in cui è facile incappare in una truffa. 

Per approfondire gli studi effettuati nel nostro Centro di Innovazione e Sperimentazione leggi anche l’articolo Sistemi ADAS: la collaborazione tra Generali jeniot e Quattroruote.